Sassofonista, compositore di talento, leader di gruppo musicale, insegnante di musica, polistrumentista (sax, clarinetto, clarinetto basso, flauto), collaborazioni a concerti, ad eventi teatrali, a trasmissioni radiofoniche e televisive, a produzioni discografiche, scrittore di libri, insegnante yoga, conduttore di incontri e seminari su yoga e spiritualità.
Un vero professionista della musica che imprime nel suo essere versatile profondità, espressività, sobrietà, senso umano.
Un'intensa passione per la tradizione jazzistica e lo swing, Enrico, con le sue originali creazioni, vuole cercare una musica che sia fonte di piacere per chi l'ascolta; e ci riesce, componendo brani di un gusto elevato, raffinato, intenso, suonando in modo semplice ed autentico e circondandosi sempre di validissimi professionisti.
Si esibisce come polistrumentista in
diversi contesti, utilizzando l’intera gamma dei sassofoni, il
clarinetto, il clarinetto basso ed il flauto.
Enrico Ghelardi - "I remember You", dall'album "Like the wind" , Barvin, 2010
Enrico Ghelardi - baritone sax, Massimo Pirone - trombone & bass trombone, Pierpaolo Principato - piano, Stefano Cantarano - bass, Massimiliano De Lucia - drums
Fra i suoi personali CD realizzati:
Enrico Ghelardi Boptet
Lost Love ( 2002)
The cool is hot (2004)
My jazzin' soul (2007)
Like the wind (2010)
Thath's Time! (2012)
Fra i suoi libri pubblicati sul tema spirituale :
"Conchiglie nella sabbia" (2011) Aiutare a meglio comprendere la nostra vita ed a riflettere su di essa.
La vita umana vista alla luce di una superiore consapevolezza
spirituale, che ne illumina il senso e ne definisce meglio confini e
prospettive, aiutando a sciogliere i nodi che la rendono problematica.
I
rapporti d’amore e famigliari, le malattie, la dialettica tra materia e
spirito, la paura della morte, la ricerca del successo, il rapporto con
la sofferenza e la gioia. Questi ed altri aspetti del nostro vivere
sono affrontati con riflessioni che originano dalla pratica della
meditazione e dall’influenza della filosofia yoga e della spiritualità
orientale.
Il libro non vuole presentarsi come una erudita
esposizione di concetti filosofici, ma come una indagine volutamente
soggettiva ed appassionata su una antica tradizione di saggezza che
tanto può insegnare ancora oggi, per vivere una quotidianità rischiarata
da una maggiore consapevolezza spirituale.
"Le Parole dello Yoga" (2013) In Occidente lo Yoga è conosciuto soprattutto come una disciplina che
lavora sul corpo [...] Questo libro si muove in
un’altra direzione, volendo illustrare, a partire da alcune
parole-chiave, alcuni dei principali concetti filosofici che stanno alla
base dello Yoga, e che fanno dello Yoga una disciplina teorica-pratica
di sviluppo e di elevazione spirituale. [...]
Lo sviluppo di una maggiore consapevolezza
riguardo alla propria natura ed alla dimensione spirituale della
propria esistenza, assieme all’apprendimento di tecniche appropriate di
elevazione interiore, come la meditazione, possono essere di grande
aiuto anche per l’uomo e la donna dei nostri giorni, al fine di navigare
sulle acque ora calme, ora agitate, della propria esistenza con
maggiore serenità, e di sviluppare una maggiore amorevolezza verso se
stessi e verso il mondo che ci circonda.
*§*
E' il piacere di suonare allo stato puro, con brani che affascinano già
dal primo ascolto e con un'energia liberata dai musicisti che contagia e
trascina irrimediabilmente come un fiume in piena. Di certo Ghelardi non ha la pretesa di rivoluzionare il linguaggio jazzistico, ma possiede talento, personalità ed una felice vena compositiva, sicure doti da leader. [...]
Alessandro Carabelli
Scrive Antonio Lanza del suo ultimo disco "Lost Love" :
Qui di ibrido non c'è proprio nulla: ci sono al contrario una fertile
vena compositiva nei brani originali, un gusto sopraffino
nell'interpretazione degli standard, una schietta creatività nell'improvvisazione, un non comune senso del blues, perfettamente
assimilato, misura, buon gusto, classe e soprattutto swing a iosa. E'
così che si deve suonare il jazz: con umiltà, passione, professionalità
e grande maestria tecnica, qualità che i membri di questo quartetto
possiedono largamente.
Antonio Lanza (Università La Sapienza, Roma)
Il sassofonista pisano si muove in contesti di estrazione cool nel solco
tracciato da questi grandi musicisti [Serge Chaloff, Cecil Payne e Gerry Mulligan] , con una pronuncia distintiva
dello swing innato che ne determina l'originalità anche in campo
compositivo. I timbri gravi e spessi
dei fiati creano un fronte sonoro voluminoso, con la percezione di
trovarsi al cospetto di una grande orchestra.
(ADV su
JAZZIT Magazine del 2013)
Linguaggio classico che esprime la sua modernità con un sound sobrio ed equilibrato.
Federico Angelaccio
*§*
La pratica spirituale ha in qualche modo influenzato anche la pratica musicale per cui, pur restando attivi i progetti più propriamente jazzistici, di matrice swing e bop, a questi si è affiancato un nuovo progetto musicale, lo Shanti Projet, dove l’uso delle tabla indiane e di armonie modali persegue l’obbiettivo di riunire le suggestioni dei due mondi.
Immagino il mondo musicale come un grande prato con fiori e
piante dai molti colori e dalle diverse dimensioni. I fiori non
competono tra loro, non invidiano i colori degli altri; solo si
prodigano per contribuire con la loro piccola o grande presenza alla
bellezza del prato, che è parte della bellezza dell'universo. +
In
quel prato porto il mio piccolo fiore, con i suoi specifici colori,
felici di sapere che tutto ciò che trae origine dalla sincerità e
dall'amore, contribuisce a diffondere armonia e benessere.
Enrico Ghelardi
Passione per i modelli passati e originalità nella composizione, Enrico riassume
in sè molte qualità umane e professionali fra cui, non ultima, l'umiltà,
dote incredibilmente apprezzabile in un artista.
Mi emoziona la dolcezza di questo brano nell'interpretazione ed arrangiamento di Enrico
Il sito di Enrico Ghelardi
dove poter approfondire e seguire le date di concerti, seminari, incontri e appuntamenti.
*§*
E' stato per me onore e piacere aver richiamato l'attenzione su Enrico,
non soltanto per la professionalità che lo distingue ma anche per
la sua aderenza con il mio pensiero ed orientamento nel considerare il lavoro artistico,
un concetto secondo il quale è indispensabile fare arte, creare, lavorare, produrre
con modalità che attivino le nostre e le altrui risorse umane interiori, spirituali, creative ed emozionali
rendendole produttive per la crescita personale e collettiva.
*§*